AEPL

Rapport AEPL « L’Europe Autrement »

Pubblicato il 18/04/2018

Il documento "L'Europa diversa - la necessità di ricostruire l'Europa"è il frutto di una consultazione con i membri dell'AEPL durata quasi due anni. In esso, essi esprimono le loro concezioni sul futuro di un'Unione europea in grado di affrontare le sfide del mondo odierno nel rispetto dei propri valori.

 

CONTENUTI

1) - I fatti

2) - Ricostruire l'Europa: principi e valori

            2-a) Solidarietà, democrazia e trasparenza

            2-b) Un progetto più chiaro

            2-c) Un'identità europea condivisa

            2-d) Sovranità europea

3) - Mezzi d'azione

            3-a) Un « noyau dur »?

                        - Gruppi di Stati volontari                      

                        - La zona euro come primo cerchio

                        - La fine del voto all'unanimità

            3-b) Un budget per affrontare le sfide

                        - Un bilancio per la zona euro

                        - Programmazione più adatta

                        - Nuove risorse

            3-c) Le istituzioni giuste

                        - Il Parlamento europeo

                        - Il Consiglio europeo

                        - La Commissione europea

4) - Politiche comunitarie da sviluppare

            4-a) Politiche comuni

            4-b) Una vera politica economica

            4-c) Difesa europea

            4-d) Dall'allargamento alla riunificazione dell'Europa

            4-e) Una risposta europea alle crisi migratorie

            4-f) Una politica linguistica

            4-g) Educazione alla cittadinanza europea

            4-h) Una comunità di valori e libertà individuali

5) - Conclusione: il sogno europeo

 

"EUROPA DIVERSAMENTE

DE LA NÉCESSITÉ DE REFONDER L’EUROPE

Preambolo

L'Associazione Europea del Libero Pensiero (AEPL) si propone di promuovere il progetto europeo, il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini e la separazione tra religioni e Stato. Riunisce in una rete europea che copre più di venti Paesi SS e FF motivate dall'integrazione europea e che condividono valori umanistici e principi di pace e progresso.

Il documento "L'Europa diversa - la necessità di ricostruire l'Europa"è il frutto di una consultazione con i membri dell'AEPL durata quasi due anni. In esso, essi esprimono le loro concezioni sul futuro di un'Unione europea in grado di rispondere alle sfide del mondo odierno nel rispetto dei propri valori. Questo testo è una sintesi delle risposte ricevute fino ad oggi. Copre le principali questioni sollevate dai nostri membri e presenta un insieme coerente.

Soprattutto, questo documento vuole essere il frutto della riflessione dei cittadini di base. In questo senso, si tratta di un progetto costruito dal basso verso l'alto e non viceversa, realizzando così l'auspicio dei leader europei, che spesso dichiarano di ascoltare i cittadini.

Introduzione

Comme de nombreux citoyens européens ou responsables politiques, les membres de l’Association Européenne de la Pensée Libre sont préoccupés par le risque de voir le projet européen menacé, voire échouer. Tout en soutenant avec conviction le principe de la construction européenne, nous constatons que l’UE telle qu’elle fonctionne aujourd’hui n’est plus en mesure de répondre aux inquiétudes des nombreux citoyens confrontés aux bouleversements du monde. Ces citoyens ont le sentiment que l’Europe est indifférente ou impuissante. Des partis fondés sur le rejet de l’Europe sont en train de s’implanter durablement dans le paysage politique de nombreux États membres. Si l’on veut éviter l’échec de l’UE, il faut impérativement lui donner un nouvel élan, le statu quo menant à terme au fiasco.

C’est pourquoi nous souhaitons proposer le projet  d’une « Europe autrement » capable de relancer l’enthousiasme.

Dopo una rapida rapportoRibadiremo la necessità di una nuova fondazione e di una forte riaffermazione dei seguenti punti  principi e valori che, a nostro avviso, devono costituire la base di questa nuova Unione europea.

Definiamo quindi i mezzi d'azione da implementare. Queste risorse possono riguardare i processi decisionali o i diversi livelli di integrazione desiderati dagli Stati membri. Il campo d'azione di un'Unione riformata è strettamente condizionato dal livello e dalla natura delle risorse di bilancio ad essa destinate. Anche questo tema sarà affrontato. Infine, si affronterà la questione La governance europea e quindi l'organizzazione delle istituzioni comunitarie.

Alcune delle principali sfide odierne sono di dimensioni tali da superare la portata di un singolo Stato e richiedono risposte congiunte su scala europea. Diversi esempi di politiche di interesse comunitario saranno presentati. Verranno esaminati in successione l'economia, la difesa, la risposta alle crisi migratorie, le politiche di allargamento, la possibilità di una politica linguistica e l'educazione alla cittadinanza europea.

Per concludere, un'ultima sezione sarà dedicata a ciò che potrebbe essere il sogno europeo per un movimento come il nostro, impegnato nei valori della solidarietà, dell'umanesimo e del progresso.

1) - I fatti

Nos membres font le constat que le contexte du début de la construction européenne, (celui de la guerre froide et de l’essor de l’économie de rattrapage au sortir de la Deuxième Guerre mondiale) a radicalement changé. La mondialisation des échanges commerciaux, la financiarisation de l’économie ainsi que sa dérégulation, la révolution numérique et robotique, l’explosion des inégalités, la montée de l’intolérance religieuse, les guerres contre des organisations terroristes internationales (Daesh et autres), les conséquences alarmantes des activités humaines sur l’environnement et le climat, l’épuisement des réserves de matières premières non renouvelables forment aujourd’hui un contexte d’instabilité anxiogène pour beaucoup de citoyens européens.

D’autre part, jamais l’Europe n’a été frappée par autant de crises majeures de façon simultanée :

  • incertezze del mercato dopo la crisi economica e finanziaria globale e sistemica del 2008
  • crisi specifica della zona euro
  • crisi politica delle democrazie occidentali (successo del populismo)
  • crisi all'interno dell'UE (fratture senza precedenti: Nord-Sud, Est-Ovest, vecchio-nuovo, separatismo regionale, Brexit)
  • instabilité géopolitique périphérique, crises et conflits armés aux frontières extérieures  de l’Union européenne (Russie, Ukraine, Turquie, Proche-Orient…)
  • crise de confiance avec l’allié traditionnel américain
  • una grande crisi di rifugiati e migranti.

L’absence de perspectives de solutions à court terme sur toutes ces questions, ainsi que la perte de repères due à la mondialisation, entretiennent des peurs qui conduisent de larges fractions de nos populations à se replier sur elles-mêmes et à se raccrocher aux repères historiques familiers. En Europe : le modèle de l’État–nation souverain avec le risque de dérive nationaliste, les religions avec le risque de l’intolérance, les identités supposées avec le risque du rejet de l’autre et du repli sur soi. Autant de risques de régressions qui menacent directement les fondements du projet européen.

2) - Ricostruire l'Europa: principi e valori

2-a) Solidarietà, democrazia e trasparenza

Pour répondre à ces inquiétudes et à cette importante désaffection vis à vis de l’idée européenne, il faut donc repenser une Europe qui serait à la fois : plus démocratique, plus protectrice, plus solidaire, plus transparente, plus efficace et plus compréhensible.

Le respect des valeurs européennes, dont les libertés individuelles sont consignées aujourd’hui dans la Charte des droits fondamentaux de l’Union européenne[1], impose au projet de refondation d’être avant tout fidèle aux principes de dignité de l’individu, de liberté, d’égalité des droits, de solidarité et de liberté de pensée.  Cela passe par une réaffirmation des valeurs de démocratie et de droits de l’homme[2].

La rifondazione comporterà in alcuni casi profondi cambiamenti, in altri miglioramenti. In particolare, questa Europa dovrà liberarsi dai postulati eccessivi del neoliberismo, che sono stati così dannosi. L'incentivazione della concorrenza condurrà il progetto europeo alla sua fine, se si dimentica la necessaria solidarietà che deve unire gli Stati e i popoli.

2-b) Un progetto più chiaro

Questi principi e valori dovrebbero essere in grado di impegnare tutti gli Stati coinvolti nel progetto di rilancio dell'Unione Europea.  Questi principi potrebbero essere enunciati in un breve testo che potrebbe avere valore costituzionale. Questo testo definirebbe il objectifs de l’Union e in particolare l'obiettivo di creare un'entità transnazionale attraverso il trasferimento concordato della sovranità, un testo da ratificare, se necessario, previa consultazione dei cittadini degli Stati firmatari. L'assenza di un progetto chiaramente espresso all'inizio dagli Stati membri è un grave handicap per l'UE, che alimenta dubbi e incoraggia l'euroscetticismo.

Un système institutionnel équilibré reconnaît des droits mais impose aussi des devoirs. Tout manquement d’un État aux règles communes ou aux valeurs démocratiques devrait pouvoir se traduire par des sanctions réellement appliquées. Pour respecter les principes d’un État de droit, il faudra maintenir les dispositions de l’article 2 du traité de Lisbonne sur les valeurs de l’Union[3]. En revanche, il conviendrait  a) de compléter l’application de l’article 7 (qui prévoit que l’État membre qui ne respecte pas ces dispositions peut perdre son droit de vote au Conseil) par un article prévoyant l’amputation de certains fonds et financements en cas de violation de l’article 2,  b) de remplacer la règle de l’unanimité par celle de la majorité qualifiée.[4]

2-c) Un'identità europea condivisa

Ce qui nous rapproche en tant qu’Européens est plus important que ce qui nous sépare. Il existe maintenant, de droit, une citoyenneté européenne. Mais le plein exercice de cette citoyenneté nécessite de forger une identité européenne à côté de toutes les autres, qui se traduise par un sentiment d’appartenance avec ses droits et ses devoirs.

Una delle condizioni essenziali per diffondere questo senso di appartenenza è una migliore comprensione di ciò che è l'Europa. Conoscerla meglio significa prendere coscienza del ruolo eminente svolto dalla costruzione europea negli ultimi decenni nell'estensione delle libertà, dei diritti e dei vantaggi di cui godiamo oggi. Significa anche rendersi conto che tutti gli europei condividono una storia e un patrimonio comune.

Le plein exercice de la citoyenneté passe aussi par l’information sur le fonctionnement institutionnel de l’Europe, d’une part, et de ses États membres, d’autre part. Aujourd’hui, ces questions sont essentiellement traitées par des médias nationaux et souvent à la rubrique «Monde», «Étranger» ou «International». Une actualité européenne bien informée, soutenue par une communication grand-public de la part des institutions, devrait avoir sa place en tant que telle pour symboliser non pas quelque chose d’étranger mais un espace partagé entre États membres au sein d’une même Union.  Le rôle de médias développant une offre attractive (à l’image du succès de la chaîne de télévision franco-allemande Arte) permettrait à un plus grand nombre de se former à une culture européenne et de cultiver la fierté d’être européen.

Pour cela, il faut généraliser et afficher les symboles de l’Europe : le drapeau, l’hymne, la devise « Unis dans la diversité » et la journée de l’Europe le 9 mai célébrant le discours fondateur de Robert Schuman, date qui devrait pouvoir être fêtée, partout en Europe, par des évènements symboliques.

2-d) Sovranità europea

In un mondo ampiamente globalizzato e interconnesso, sappiamo che le politiche che affrontano le questioni globali possono essere pienamente efficaci solo se affrontate a livello comunitario. Sarà quindi necessario trasferire alcuni poteri esclusivi dagli Stati membri al livello comunitario. Questi trasferimenti dovranno essere trasparenti e liberamente acconsentiti dalla maggioranza degli Stati membri che decideranno di farlo. Una ridefinizione delle competenze sarà naturalmente necessaria per avere i mezzi per avere, ad esempio, una difesa comune associata a una politica estera comune.

Si la compétence pour préserver les quatre libertés dans l’Union européenne (liberté de circulation des citoyens, des biens, des services et des capitaux) doit être réservée aux institutions européennes, il faut cependant rester vigilant quant au maintien des compétences dévolues aux États membres. C’est pourquoi la question de la subsidiarité[5] è fondamentale e merita di essere riesaminato. La critica principale è che questo principio di sussidiarietà, sancito dal Trattato sull'Unione europea (TUE) e così come funziona nella pratica, ha avuto l'effetto di esonerare i livelli decisionali intermedi (nazionali, regionali, ecc.) da un reale impegno europeo. È fin troppo facile accusare erroneamente "Bruxelles" di dettare le proprie regole agli Stati membri. Se si vuole che la sussidiarietà sia pienamente abbracciata da tutti gli attori dell'azione politica, essa deve corrispondere a una proposta di delega di competenze a livello europeo che provenga liberamente dal livello locale (dal basso verso l'alto) e non sia imposta dall'alto.

Nelle aree considerate di competenza mista (UE/Stati o UE/regioni) dalla Corte di giustizia europea, i meccanismi istituzionali che coinvolgono i parlamenti nazionali nel processo decisionale potrebbero comunque essere mantenuti. Tuttavia, se dovessero prevalere le tendenze federaliste, la nozione di competenza mista verrebbe sicuramente meno.

In un contesto di crisi e minacce globali, i cittadini europei saranno più protetti dalla sovranità su scala europea che dalla sovranità nazionale. Questa è una delle principali sfide della necessaria ricostruzione di un'Europa diversa.

3) - Mezzi d'azione

3-a) Un « noyau dur » ?

Il piano originario prevedeva che gli Stati membri procedessero insieme verso una "unione sempre più stretta". Ma gli alti e bassi della storia, le votazioni nazionali e le successive ondate di allargamento a Stati con motivazioni diverse per l'integrazione hanno fatto sì che la realtà sia una cooperazione e un'integrazione à la carte. Non tutti gli Stati hanno aderito a tutti i programmi dell'Unione. Esistono già "cerchi" de facto con perimetri diversi (zona euro, area Schengen, Unione doganale, Spazio economico europeo, Area di cooperazione di polizia e giudiziaria, ecc.) che non si sovrappongono al perimetro formato dai 28 (27) Stati membri dell'UE.

- Gruppi volontari di Stati. C’est donc l’idée de « noyau dur » ou d’une Europe à géométrie variable qui semble à beaucoup la plus prometteuse pour redonner un nouvel élan à l’Union. Un groupe d’États membres volontaires[6] peut ainsi renforcer son degré d’intégration mais à la condition que les autres ne puissent lui opposer de blocage. Ces pays, convaincus que l’échelon européen n’est pas une limitation mais la condition même de leur souveraineté, pourraient aller vers plus de fédéralisme, tandis que les autres les rejoindraient à leur rythme et s’ils le souhaitent. Cela devra se faire sans que les autres États membres ne se considèrent comme laissés pour compte, les acquis communautaires existants leur restant acquis.

Parvenir à ce résultat marque un saut fédéral, même si l’UE n’est pas un État fédéral en formation au sens classique. Toutefois, il convient de noter que l’UE  en possède déjà un certain nombre d’attributs importants, tels que la Banque centrale européenne (BCE), l’Euro, Schengen, l’Union bancaire, le Mécanisme européen de stabilité, la Cour des comptes européenne, les garde-frontières et garde-côtes, etc. Quant à l’approche consistant à passer d’emblée par un texte ayant valeur constitutionnelle, elle a peu de chances de réussite à court ou moyen terme, compte tenu des expériences récentes (l’échec du Traité constitutionnel de 2005) sauf modification des traités.

- La zona euro come primo cerchio. Beaucoup pensent que la zone euro, déjà fortement intégrée de par sa monnaie, pourrait constituer un des premiers « noyaux durs ». Il lui faudrait pour cela un budget propre, une coordination des politiques économiques et monétaires, ainsi que des procédures de  solidarité financière et d’harmonisation fiscale, sous l’autorité d’un ministre responsable de l’Union économique et monétaire (UEM). Cela aurait notamment pour effet de  pallier ses défauts de construction, d’améliorer son efficacité et de renforcer sa résilience aux crises. Un parlement de la zone euro pourrait voir le jour, composé de membres du Parlement Européen issus des pays formant ce « premier cercle ».

- La fine del voto unanime. Dans une telle perspective, et pour éviter un blocage par des minorités, il est indispensable que les États membres volontaires qui accepteront pour être plus efficaces de respecter des règles plus contraignantes décident de poursuivre l’extension du champ du vote à la majorité qualifiée pour en finir avec le principe paralysant de l’unanimité. Il est en effet inefficace de devoir négocier comme aujourd’hui au prix de compromis boiteux qui comportent des exceptions pour obtenir une unanimité de façade. Et lorsqu’il s’agit de questions importantes de droit primaire de l’Union Européenne (nouveau traité ou modification de traité existant) un texte devrait pouvoir être adopté si les 4/5 des États membres l’ont approuvé, que ce soit sous forme parlementaire ou référendaire.

3-b) Un bilancio all'altezza delle sfide.

C’est un point essentiel : pour mener ces politiques, l’UE doit pouvoir disposer d’un budget adapté. Le budget actuel est très largement insuffisant (1 % du PIB, là où le budget fédéral des États-Unis est de l’ordre de 24 %) et il est trop dépendant des contributions des États, chaque fois remises en causes au prix de désolantes négociations. Le budget doit être considérablement augmenté (au départ au moins 5% à 10% du PIB de l’UE) pour assurer la crédibilité et la visibilité des actions menées par l’UE.

- Un bilancio per la zona euro. Oggi gli Stati non appartenenti alla zona euro hanno lo stesso potere decisionale in materia di bilancio degli Stati che ne fanno parte. Sarebbe logico che ci fosse un bilancio per la zona euro e un altro per tutti gli Stati membri. Il bilancio della zona euro dovrebbe perseguire diversi obiettivi:

  • incentivare gli Stati membri a realizzare le riforme strutturali
  • finanziamento degli investimenti in beni pubblici
  • garantire una forma di solidarietà in caso di shock asimmetrico
  • dare priorità alle politiche con una dimensione sociale
  • agire come strumento anticiclico in caso di grave recessione nell'eurozona.

- Programmazione più adatta. Anche la programmazione pluriennale delle spese di bilancio - che attualmente copre un periodo di sette anni - dovrebbe essere maggiormente allineata al mandato quinquennale della Commissione e del Parlamento europeo. Sarebbe inoltre auspicabile una maggiore flessibilità tra le categorie di spesa e tra gli anni di programmazione, che consentirebbe di affrontare le nuove priorità imposte dall'attualità, come la gestione dei flussi migratori e la protezione delle frontiere esterne.

- Nuove risorse. A côté ou en remplacement des ressources actuelles liées à la TVA ainsi qu’au Produit intérieur brut (PIB) des États membres, ce budget devra nécessairement être renforcé par des ressources propres. Celles-ci pourraient par exemple provenir d’un pourcentage réduit de l’ensemble de la TVA intracommunautaire, d’un pourcentage de l’impôt sur les sociétés, de récupération d’impôts sur les géants du numérique pratiquant la défiscalisation, comme les  GAFAT[7], de certains droits de douane aux frontières de l’UE (ce qui permettrait de lutter efficacement contre les pratiques de dumping ou de privilégier les échanges avec les pays les plus vertueux au niveau social ou environnemental), d’une taxe carbone européenne permettant d’orienter l’économie vers une moindre utilisation des énergies fossiles, d’une taxe sur les transactions financières concernant de façon solidaire l’ensemble des États membres de l’UE, voire une taxe sur les matières plastiques.

-Trasferimenti di fondi e trasparenza. Il faudra également saisir l’opportunité offerte par le Brexit pour promouvoir davantage de solidarité entre les pays riches et les pays moins riches et en finir avec l’obsession des soldes nets donnant lieu à compensation. Avec ce nouveau budget de l’UE, il y aura aussi un devoir d’explication et de communication pour améliorer le lien avec le contribuable européen qui doit pouvoir connaître sa participation et contrôler en toute transparence l’utilisation de ces fonds et l’efficacité de leur emploi. Enfin, pour assurer le consentement à l’impôt, si nécessaire dans l’exercice démocratique, il convient d’améliorer encore le contrôle en toute transparence de l’utilisation des fonds européens et la qualité des résultats obtenus sous le contrôle de la Cour des comptes européenne.

Parallèlement, il pourrait être judicieux de donner une compétence supplémentaire à la BCE en la chargeant aussi de combattre le chômage, comme c’est le cas pour la Banque fédérale américaine, tout en approfondissant la coopération avec la Banque européenne d’investissement comme dans le cas des plans Juncker qui permettent un important effet de levier sur les fonds du budget communautaire.

In breve, questo nuovo bilancio comunitario, finalmente all'altezza delle sfide, permetterebbe di sostenere, estendere e aumentare le risorse per il rilancio dell'economia europea, mantenendo un controllo rigoroso e liberandosi dal dogma dell'austerità di bilancio.

3-c) La nuova governance europea: istituzioni adeguate

Per applicare queste politiche, l'Unione europea ha bisogno di istituzioni efficienti, democratiche e comprensibili per i cittadini. Come premessa, possiamo stabilire alcune semplici regole:

Quando si fa parte di un club, si accettano tutte le regole, non solo quelle che ci favoriscono. Uno Stato non può esimersi da quelle che non gli piacciono, come avviene attualmente su una serie di questioni, le più evidenti delle quali sono l'euro e la politica sociale.

Il sera nécessaire de clarifier le triangle institutionnel européen qui s’est complexifié par traités successifs, souvent au gré des marchandages entre États membres, et qui manque aujourd’hui de cohérence pour gouverner de façon efficace et démocratique. Puisqu’il faudra engager de nouvelles politiques communes, il faudra aussi tendre vers une fédéralisation des institutions, seul mode de gouvernance à même de favoriser l’émergence d’une véritable société politique européenne.

Anche per questo è necessario ridurre il più possibile la gestione intergovernativa e passare a un maggiore federalismo nei settori vitali (cfr. capitolo 4). Solo una riforma delle istituzioni permetterà che l'efficienza così raggiunta vada di pari passo con tutte le garanzie di un sistema più democratico.

È necessario rivedere la separazione dei poteri, principalmente tra il ramo legislativo e quello esecutivo, con le questioni giudiziarie attualmente regolate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea. Il legislativo dovrebbe basarsi su un sistema bicamerale classico (una camera dei cittadini e una camera degli Stati) con ruoli e poteri ridefiniti per ciascuna camera:

- Il Parlamento europeo : Il constitue le pilier démocratique de l’UE. Le Parlement européen, chambre des citoyens, devrait voir ses pouvoirs augmenter, mais surtout être réorganisé dans sa composition et son fonctionnement pour être plus représentatif des peuples et moins des structures partisanes nationales.

Sembra essenziale che gli elettori possano votare per i partiti europei e non, come avviene attualmente, per i partiti puramente nazionali. Ogni partito avrà un programma europeo e una propria visione del futuro dell'Europa, che permetterà ai cittadini di prendere una decisione chiara sulle questioni politiche europee. Questo voto dovrebbe avvenire simbolicamente nello stesso momento in tutti i Paesi interessati.

Il Parlamento europeo dovrebbe legittimamente avere un ruolo di iniziativa parlamentare. I poteri che dovrà esercitare includono il potere di bilancio e fiscale sulle risorse dell'Unione e il controllo dell'esecutivo sulle sue spese e sull'attuazione delle sue azioni. Come attualmente, avrà il potere di censura e il potere di fiducia. Avrà il potere di nominare il Presidente della Commissione e ciascuno dei Commissari.

Il Parlamento europeo dovrebbe diventare una delle due fonti del programma legislativo dell'UE, il che significa rivedere l'attuale monopolio della Commissione europea in questo settore. Nell'ambito dell'ampliamento dei suoi poteri, il Parlamento europeo dovrebbe anche poter esprimere un parere a monte sui mandati di negoziazione degli accordi internazionali, in particolare quelli commerciali, che attualmente sono affidati alla sola Commissione.

- Il Consiglio europeo Il Consiglio dovrebbe infine diventare la seconda camera, quella degli Stati. Potrebbe anche essere organizzato in consigli settoriali, come avviene attualmente per i Consigli dei Ministri. Come il Senato, dovrà codecidere con il Parlamento, il che implica la definizione di un sistema di mediazione in caso di disaccordo.

In questo Senato, tutti gli Stati potrebbero avere lo stesso numero di rappresentanti, come avviene nel sistema federale americano. Questa è una delle condizioni per una più completa integrazione. Le votazioni avverrebbero a maggioranza semplice per evitare la paralisi delle decisioni in seguito al diritto di veto. Tuttavia, deve perdere il suo ruolo esclusivo di motore della politica europea.

- La Commissione europea : Elle représente le pouvoir exécutif. Elle devra agir en se fondant sur un programme législatif général adopté par les deux chambres. Elle devra être issue de majorités politiques et avoir le soutien des organes législatifs devant lesquels elle sera pleinement responsable. Selon les usages des démocraties parlementaires, le chef de cet exécutif sera le leader du parti ou de la coalition disposant d’une majorité au Parlement.

D’autres options font élire le président de la Commission par suffrage universel direct pour renforcer encore sa légitimité. Il représente alors le choix majoritaire des citoyens. Dans tous les cas, il devra conduire avec son gouvernement la politique pour laquelle il aura été élu. Il répond de sa politique devant le Parlement.

En tant que « chef de gouvernement », le président de la Commission devra pouvoir choisir lui-même ses commissaires qui ne seraient alors plus imposés par les États. Il pourra les choisir pour leur compétence, leur poids politique, pour leur engagement européen, leur probité, en respectant l’égalité femmes-hommes et l’équilibre entre les pays d’origine. Le collège des commissaires devra être réduit  pour plus d’efficacité et de cohérence : les 28 (bientôt 27) commissaires actuels seront remplacés par un nombre plus réduit de vice-présidents aux pouvoirs élargis, ayant sous leur tutelle des «ministères» permettant de porter au pouvoir un personnel politique de qualité issu de l’ensemble de l’UE.

L’objectif est de transformer la Commission en une institution plus politique, plus démocratique, plus efficace et ne dépendant plus des marchandages au sommet dont sont coutumiers les 28 (27) État-membres. Cela conduira à une Europe qui fonctionne selon un système plus simple, aux pouvoirs mieux définis et équilibrés tel qu’il a fait ses preuves dans la plupart des démocraties européennes et dont les compétences et responsabilités seront bien connues de tous les citoyens.

4) - Politiche comunitarie da sviluppare

4-a) Nuove politiche comuni

Pour redonner confiance aux citoyens, l’UE devra pouvoir mener, parallèlement aux politiques régaliennes qui seraient déjà devenues communautaires, un certain nombre de politiques dont les résultats pourront lui être attribués en toute transparence. Les citoyens européens doivent pouvoir associer clairement l’Europe à une amélioration concrète de leurs conditions d’existence.

Questo è il caso di aree in cui un singolo Stato non può ragionevolmente sperare di ottenere risultati soddisfacenti. Solo l'azione comunitaria può mobilitare risorse sufficientemente potenti per essere veramente efficace. Per procedere verso un'unione sempre più stretta tra gli Stati membri, possiamo stilare un elenco di aree di convergenza in cui il livello comunitario è già o sarebbe il più pertinente.

Les priorités retenues concernent un renforcement des compétences fédérales dans les domaines de la politique économique, fiscale et budgétaire, l’environnement et l’énergie, la politique sociale, la défense et la politique étrangère, des politiques de coordination de la police, du renseignement de la justice, la coordination et la coopération en matière d’asile et d’immigration. On peut en proposer ici une liste non exhaustive et non classée dans un ordre prioritaire :

Sociale e ambientale

  • Politiche di stimolo e protezione dei modelli sociali europei
  • Politica di lotta al riscaldamento globale
  • Politica di sicurezza energetica
  • Protection de l’environnement
  • Politica di produzione agricola di qualità

Difesa e sicurezza

  • La lotta al terrorismo
  • Lotta alla criminalità internazionale
  • Politica di difesa comune
  • Politica di intelligence e protezione informatica
  • Fond d’intervention civile en cas de catastrophe
  • Politique de surveillance aux frontières extérieures de l’UE

Migrazione e cooperazione

  • Risposte alle crisi migratorie
  • Politique de coopération et d’aide au développement

Politica economica e commerciale

  • Una politica di massicci investimenti in nuove tecnologie
  • Potere negoziale nei confronti di Cina, Stati Uniti, ecc.
  • Controbilanciare il potere delle mega-corporazioni digitali globali (GAFAT)
  • La lotta ai paradisi fiscali
  • Una politica fiscale intraeuropea equa
  • Costruire la resilienza alle crisi finanziarie

Pour ce qui est de la justice, après le mandat d’arrêt européen, il y aurait lieu de renforcer Europol, de mettre en place Eurojust et un Parquet européen avec à sa tête un Procureur général européen. Le but étant de faire avancer la collaboration des autorités judiciaires des États membres dans la lutte contre la  criminalité transfrontière, dont la fraude à la TVA. Dans un deuxième temps, il conviendra de prévoir une compétence pour créer des tribunaux européens.

Dobbiamo quindi orientarci verso la politicizzazione dell'Unione europea per darci i mezzi per intraprendere azioni efficaci i cui effetti positivi possano essere misurati dai cittadini.

4-b) Una vera politica economica

L'obiettivo lodevole di organizzare una concorrenza libera e non falsata all'interno del paese.[8]non può prendere il posto di un unico principio in un'Europa che vuole mantenere la sua posizione e la sua influenza sulla scena mondiale. Il controllo vigile della concorrenza economica interna, che impedisce alle grandi aziende europee di detenere una posizione di monopolio, non deve portare a privarle di qualsiasi possibilità di competere con i giganti globali.

Concevoir l’Europe autrement impose de rechercher les moyens à mettre en œuvre pour favoriser le développement des entreprises européennes afin de les rendre compétitives dans l’économie globalisée. Cela passe par une impulsion forte venant des institutions dans les différents domaines stratégiques : recherche et développement, investissements, soutien au secteur industriel,  politique d’innovation, soutien aux pépinières d’entreprises (par ex. start-up), aux nouveaux métiers et nouveaux modes de production.

Un aumento significativo delle risorse di bilancio per gli incentivi, i finanziamenti diretti e gli effetti leva consentirebbe di raggiungere questi obiettivi in uno spirito federale di solidarietà.

Une stratégie européenne en matière économique se doit de respecter le double objectif de réussite : économique et sociale. C’est la recherche d’une économie dynamique et performante permettant une juste répartition des rémunérations entre investisseurs et salariés, dans le double but de fidéliser les investisseurs et de protéger les salariés.

L'Europa del futuro deve essere una politica di concertazione, coordinamento, controllo, etica e solidarietà di fronte alle tecnologie del futuro (digitale, neuroscienze, biologia, transumanesimo, intelligenza artificiale, ecc.) che avranno un impatto diretto sulla nostra vita e sul nostro futuro. Non si tratta di erigere barriere doganali illusorie, ma l'Europa deve esigere che i prodotti importati siano prodotti in modo etico (niente schiavitù, niente lavoro minorile, condizioni di lavoro umane in termini di orari, sicurezza e protezione sociale). Se queste condizioni non sono soddisfatte, dovrebbe essere possibile applicare un meccanismo di tassazione all'ingresso nell'UE, o rifiutare l'ingresso se necessario. Queste condizioni dovrebbero essere convalidate da organismi indipendenti (Organizzazione Mondiale del Commercio, ecc.).

Riguardo a Paesi in via di sviluppoAnche l'economia europea dovrebbe essere in grado di indirizzare gli investimenti verso progetti innovativi. Sebbene il principio di un livello sufficiente di aiuti a questi Paesi non debba essere messo in discussione, il processo deve essere controllato. E per farlo:

– Revoir les méthodes d’évaluation pour éviter la corruption et permettre une meilleure prise en compte des besoins réels des populations

- Stabilire una collaborazione e un partenariato più stretti con i Paesi che ricevono gli aiuti, che spesso sono nella posizione migliore per comprendere le loro esigenze grazie alle loro conoscenze locali.

– Réactualiser les aides en fonction de l’évolution des priorités (changement climatique, intérêts géostratégiques, mise en place d’une véritable politique étrangère et d’une diplomatie dont l’aide au développement pourrait être un des instruments…)

Pertanto, pur essendo aperta all'economia globale, l'UE deve essere in grado di esercitare un certo grado di protezionismo alle sue frontiere esterne e dotarsi dei mezzi per una vera politica economica che garantisca i suoi valori e interessi nella competizione globale.

4-c) Difesa europea

La necessità di una difesa comune è stata evidente fin dall'inizio del progetto dell'Unione europea. Bloccata nel 1954 dal rifiuto del Parlamento francese, l'idea di una difesa comunitaria è ora tornata all'ordine del giorno.

Alors que les menaces augmentent, l’Europe peine à régler ses questions de sécurité. Depuis la fin de la guerre froide, les Européens ne cessent de se désarmer et les efforts d’armement des États membres sont très inégalement répartis. Les Européens se sont habitués au parapluie que constitue l’OTAN financée à 75% par les États-Unis. Mais aujourd’hui, les États-Unis ont d’autres intérêts stratégiques, notamment en Asie–Pacifique. Quant au Royaume-Uni, il risque en se retirant d’affaiblir de façon significative le potentiel militaire de l’UE, même si des accords bilatéraux avec l’UE pourront prendre le relais. L’Europe se trouve aujourd’hui de plus en plus isolée. Une défense commune serait une composante essentielle pour une Union européenne qui se veut plus influente au niveau international car aujourd’hui, le soft power de l’UE ne suffit plus .

Questa nuova situazione ha riacceso l'interesse per la ricerca di risorse in comune                                                                                                                                                                                                                                                                                                e forze autonome in grado di garantire la difesa e la sicurezza dell'Unione Europea. Questo interesse per la messa in comune risponde anche alla richiesta pubblica di una maggiore efficienza nella spesa per la difesa in Europa, in un momento in cui le risorse destinate alla spesa pubblica stanno diventando sempre più esigue. Alcuni hanno proposto la creazione di un fondo di difesa europeo molto grande. È stata persino avanzata l'idea di trasferire quasi tutti i bilanci della difesa, compreso il loro debito dopo l'ingresso nell'eurozona, in un fondo dedicato garantito dagli Stati membri. Comunque sia, le risposte alle domande sul finanziamento sono fondamentali per la fattibilità di una difesa integrata.

Ma il prerequisito per lo sviluppo di una dottrina Ciò che è innegabilmente condiviso è l'esistenza di un'Europa più unita politicamente, diplomaticamente, economicamente e fiscalmente, ma anche moralmente. La difesa dell'Europa da parte degli europei e per gli europei ci sembra una necessità, ma esistono ancora profondi disaccordi tra gli Stati membri a seconda della loro posizione tradizionale (neutrale, atlantista o europeista). Come per tutte le questioni per le quali un'avanguardia di Stati dovrebbe essere in grado di procedere per cooperazione rafforzata, l’Europe de la défense devrait faire partie du noyau dur. On peut envisager que la France, de par son expérience et son potentiel militaire actuel puisse y prendre sa part de leadership, étroitement épaulée par l’Allemagne et bientôt renforcée par d’autres États partageant une même vision de la mutualisation des efforts de défense pilotés grâce à un état-major centralisé, qui existe déjà à l’état embryonnaire dans l’UE, à Bruxelles. Mais on peut aussi imaginer que l’Europe de la défense pourrait plus aisément recruter son premier « noyau dur » en regroupant des États moins peuplés et de tradition moins souverainiste, comme c’est le cas des États baltes ou du ceux du « Benelux ».

4-d) Dall'allargamento alla riunificazione dell'Europa

Le principe d’élargissement s’inscrit dès le départ dans le projet européen. L’Europe s’est bâtie sur le refus des nationalismes et le dépassement des frontières, sa vocation étant de rassembler l’ensemble du continent autour du noyau des six pays fondateurs. La réunification de l’Europe reste l’objectif de tous ceux qui souhaitent sincèrement bâtir un espace de paix et de prospérité partagé par tous les Européens.

Il "no" franco-olandese al referendum del 2005 sul Trattato costituzionale europeo era già ampiamente motivato dall'arrivo, mal preparato, nel 2004, di 8 nuovi Paesi dell'Europa centrale e orientale. L'allargamento ha permesso a questi Paesi di recuperare il ritardo economico. Ma dopo l'inizio della normalizzazione democratica, alcuni di loro hanno finito per scivolare verso l'autoritarismo e l'ultranazionalismo, mettendo in discussione le libertà pubbliche e adottando un rapporto puramente utilitaristico con l'Unione. L'allargamento è stato un successo economico, ma si sta rivelando un fallimento politico, minando la coesione dell'UE.

È necessario integrare tutti i paesi dell'Unione Europea? Balcani occidentali che ne hanno fatto richiesta[9] ? L'allargamento problematico del 2004 dimostra che, anche se finiscono per soddisfare i criteri di Copenaghen, i paesi candidati non sono in grado di soddisfare i criteri di Copenaghen.[10], les pays candidats des Balkans ne sont pas prêts, comme ne le sont pas non plus les citoyens des États membres, alors qu’il s’agit de les convaincre de la nécessité de refonder l’Europe. Une solution transitoire pour ces pays candidats pourrait être leur participation, avec l’aide de l’UE, à un marché commun balkanique leur permettant d’abord de renouer entre eux des liens pacifiques, de bon voisinage et de confiance nécessaires. Il ne sera guère aisé de convaincre les Européens de l’utilité de telles adhésions, aussi longtemps que ces liens ne seront pas établis.

Allo stesso modo, è diventato essenziale rassicurare i cittadini europei, abbandonando definitivamente il processo di adesione per quanto riguarda l'Unione Europea. Turchia. Questa adesione sarebbe contraria alla volontà dei popoli europei, e ora dobbiamo avere la lucidità di riconoscerlo e il coraggio di trarne le conseguenze.

L'Europa ha urgentemente bisogno di approfondire prima la sua integrazione, evitando un allargamento incontrollato che potrebbe portare i cittadini a rifiutare lo stesso progetto europeo.

4-e) Una risposta europea alle crisi migratorie

L'afflusso di migranti e rifugiati dovuto all'attrattiva dell'Europa, un continente ricco e anziano, visto come un'area di pace e prosperità con una lunga tradizione di accoglienza delle popolazioni sfollate, continua a rappresentare un importante fattore di destabilizzazione politica per gli Stati dell'Unione Europea. Questa crisi ha risvegliato in Europa i riflessi del ripiegamento nazionalista e ha favorito l'ascesa di forze populiste e xenofobe che minacciano i valori umanistici di solidarietà che sono alla base dell'integrazione europea. È un'illusione pensare che l'Europa possa proteggersi con dei muri. Le guerre di confine, le crisi climatiche, la cattiva governance, gli squilibri demografici e la mancanza di prospettive in alcune regioni vicine all'Europa continueranno ad attirare persone verso l'Europa.

Se da un lato dobbiamo salvaguardare i nostri interessi legittimi, dall'altro dobbiamo rispettare i nostri obblighi in termini di diritti fondamentali, in particolare il diritto di asilo derivante dai trattati internazionali relativi alle vittime di guerra, ma anche quelli dovuti alle persone sfollate e minacciate. Per mantenere il legame di solidarietà che deve prevalere tra gli Stati membri, è indispensabile abbandonare la gestione intergovernativa del Consiglio europeo di oggi a favore di un approccio intergovernativo. politica di accoglienza e integrazione della comunità migranti e rifugiati. Questa politica deve essere accompagnata da un'azione diplomatica europea per stabilizzare e contribuire al ripristino della pace e della sicurezza nei Paesi di origine.

Concernant la gestion par les États de l’entrée des réfugiés et des migrants dans l’espace européen, il est devenu évident que le système Dublin 3 ne fonctionne plus. Il n’est pas logique de laisser l’enregistrement, l’accueil et les charges de logement et d’intégration aux seuls pays d’entrée que sont le plus souvent la Grèce et l’Italie.

Il faut donc prévoir un mécanisme européen qui s’occupe de l’enregistrement des migrants, capable de distinguer entre réfugiés et migrants économiques, qui prenne en charge leur accueil dans des conditions dignes et se charge de leur répartition équitable dans les pays de l’Union. L’abandon des systèmes nationaux et la création d’ un Système d’asile européen est prévu dans le Traité sur le fonctionnement de l’Union européenne (TFUE).

Au delà de son rôle symbolique, la création d’une frontière extérieure communautaire entre l’Europe et pays limitrophes est également nécessaire, accompagnée des moyens de la contrôler (renforcement de l’agence  FRONTEX).

4-f) Una politica linguistica

La diversité des langues parlées en Europe est un fait incontournable.  Si elle peut être considérée par certains comme un obstacle à l’intégration européenne, cette diversité peut tout autant se révéler une chance pour l’Europe. Beaucoup des principales langues d’échange parlées dans le monde sont déjà des langues parlées en Europe. C’est un atout essentiel pour l’Europe dans son rapport au monde.

Non tutti gli europei sono destinati a parlare un giorno la stessa lingua, sia essa una lingua adottata come l'inglese o una lingua artificiale come l'esperanto. Molte lingue europee continueranno a coesistere per molto tempo ancora. Per consentire il dialogo e la comprensione reciproca tra gli europei, la parola parlata, così come quella ricevuta, dovrà quindi essere scambiata attraverso le lingue. Per questo motivo sarà necessario che le giovani generazioni, oltre alla propria lingua madre, padroneggino almeno altre due lingue europee compreso l'inglese. Questo aspetto dovrebbe essere oggetto di una politica linguistica proattiva a livello europeo.

On pourrait conforter ce programme par une vaste politique d’échanges d’enseignants qui deviendraient autant d’ambassadeurs culturels à travers toute l’Europe. Au-delà de l’enseignement secondaire, il faudrait renforcer, là encore, le multilinguisme en favorisant et en finançant largement les séjours de tous les jeunes européens dans d’autres pays membres (un « Erasmus pour tous »…), en réservant des chaires universitaires à des professeurs d’autres pays, en multipliant les séminaires et colloques multilingues, en passant par la traduction de langue à langue plutôt que de recourir systématiquement à l’anglais, en soutenant les revues et ouvrages multilingues, en privilégiant partout la diffusion de films (documentaires, fictions, animations…) en version originale sous-titrée. En effet, toute langue étant le reflet d’une ou de plusieurs cultures, ces mesures permettraient de mieux se comprendre et d’unir davantage les États membres tout en maintenant la diversité de leurs cultures. Une inter-compréhension des citoyens à l’échelle de notre continent européen représenterait une grande avancée vers le partage d’un sentiment d’identité commune, et renforcerait les liens de solidarité entre tous les citoyens européens.

4-g) Educazione alla cittadinanza europea

La conoscenza della nostra storia comune europea dovrebbe far parte di un insieme obbligatorio di nozioni di base insegnate a tutti i giovani europei nel corso degli studi. Questo dovrebbe essere insegnato in modo da garantire che la diversità sia presentata senza pregiudizi e senza secondi fini nazionalistici o religiosi.

A petizione al Parlamento europeo è stato archiviato nel 2017 con il titolo: " Petizione a favore dell'educazione alla cittadinanza per gli studenti della scuola secondaria di primo grado ». Son objectif est de favoriser le renforcement d’une citoyenneté supranationale fondée sur les droits et les devoirs partagés et non pas sur des sentiments identitaires excluants. Un programme permettant d’aider à «combattre les fanatismes et de favoriser le vivre ensemble, dans une société multiculturelle et diversifiée, comme l’est la société européenne» en se fondant sur plusieurs articles des traités fondateurs de l’Union européenne. De façon concrète, un élève du secondaire devrait acquérir une connaissance minimale des autres États membres et de ses concitoyens européens, une connaissance du fonctionnement des institutions de l’Union et de ses mécanismes de participation citoyenne, socle nécessaire pour un exercice sain de la démocratie.

Questa petizione, che sarà presentata al Consiglio attraverso la Commissione europea, si basa su una risoluzione del Parlamento europeo che sottolinea che ". connaître et comprendre l’histoire et les valeurs communes de l’UE et de ses États membres est une clé pour la compréhension mutuelle, la coexistence pacifique, la tolérance et la solidarité, de même que comprendre les principes fondamentaux de l’Union européenne ".

4-h) Una comunità di valori e libertà individuali

Dobbiamo evidenziare ciò che ci unisce, ovvero i valori della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e l'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea.[11] comme la dignité de l’individu, l’égalité, la liberté, la solidarité et la tolérance, nécessaires pour dépasser les clivages culturels, politiques, religieux, linguistiques ou ethniques. Ce sont les valeurs d’humanisme de l’Europe qui pourraient le mieux constituer un ciment de l’Europe du futur.

5) - Conclusione: il sogno europeo

L'idea alla base del sogno di un'Europa diversa è anche l'idea che le sfide non sono solo economiche o istituzionali, ma soprattutto umane. L'Europa deve essere intesa come un comunità umanala cui diversità è al tempo stesso una risorsa e una sfida. La promessa di pace, libertà e prosperità deve essere condivisa da tutti attraverso un'economia di mercato. obiettivo comune del progresso sociale favorito dal quadro europeo. Per raggiungere questo obiettivo, ogni cittadino deve poter percepire i benefici di un'Europa che lo protegge esercitando la sua sovranità in modo più efficace, e alla quale si sente più vicino perché ha saputo rinnovarsi, democratizzare il suo funzionamento e ascoltare i suoi cittadini.

L'Europa dei sogni sarebbe :

  • un'Europa che garantisca la libertà: tutte le libertà pubbliche, la libertà di pensiero garantita dalla rigorosa neutralità delle istituzioni nei confronti dei dogmi religiosi, la libertà di espressione, libertà che sono attualmente sotto attacco in diversi Stati membri
  • un'Europa che si preoccupa dell'uguaglianza degli esseri umani: parità di diritti tra generi, origini e orientamenti sessuali. Anche se questi diritti sono formalmente garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, sappiamo che in molti Stati membri ci sono ancora progressi da fare.
  • un'Europa più solidale e più umana, un'Europa che si preoccupa dello sviluppo dei Paesi con i quali intrattiene relazioni di lunga data e che si aspettano migliori condizioni di cooperazione
  • un'Europa che sia più efficace nel processo decisionale di quanto non lo sia oggi, diventando al tempo stesso più democratica, più trasparente e più comprensibile
  • un'Europa in cui la ricerca della felicità, come la ricerca della qualità della vita, possa diventare un diritto fondamentale di ogni cittadino europeo.

L’Union européenne doit être capable de faire la démonstration qu’elle apporte une véritable valeur ajoutée. C’est ainsi qu’elle pourra faire reculer le désamour dont elle est en partie victime aujourd’hui. Cette Europe nouvelle qui pourrait être proposée aux citoyens européens devrait être une Union d’États-nations ouverte au monde, avec un projet intellectuel et politique de long terme si l’on ne veut pas que nos sociétés se ferment au monde contemporain; un projet consistant à reconstruire un modèle politique, économique et social proprement européen conciliant la liberté, la solidarité, les valeurs porteuses d’identité commune, la protection et le pouvoir d’influence internationale. L’Europe ne pourra tenir son rang dans la concurrence mondiale que si elle reste fidèle à son projet garantissant la paix et le progrès humain. Alors une telle Europe, refondée par rapport à celle que nous connaissons aujourd’hui, aurait une valeur d’exemple dont le monde pourrait s’inspirer.

BRUXELLES, 25 marzo 2018

[1]          La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea è uno strumento giuridico vincolante direttamente applicabile, mentre la Dichiarazione universale dei diritti umani non è altro che una risoluzione delle Nazioni Unite.

[2]          Questa questione essenziale dei diritti fondamentali sarà affrontata in un documento dedicato specificamente all'argomento, che sarà pubblicato in seguito.

[3]          Article 2 du Traité sur l’Union européenne : L’Union est fondée sur les valeurs de respect de la dignité humaine, de liberté, de démocratie, d’égalité, de l’État de droit, ainsi que de respect des droits de l’homme, y compris des droits des personnes appartenant à des minorités. Ces valeurs sont communes aux États membres dans une société caractérisée par le pluralisme, la non-discrimination, la tolérance, la justice, la solidarité et l’égalité entre les femmes et les hommes.

[4]          La maggioranza qualificata deve essere raggiunta da almeno 55% degli Stati membri (cioè un minimo di 16 Stati) e 65% della popolazione, oppure 72% degli Stati e 65% della popolazione quando il Consiglio non delibera su proposta della Commissione o dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

[5]          Art. 5 du TUE : La Communauté agit dans les limites des compétences qui lui sont conférées et des objectifs qui lui sont assignés par le présent Traité. Dans les domaines qui ne relèvent pas de sa compétence exclusive, la Communauté n’intervient, conformément au principe de subsidiarité, que si -et dans la mesure où- les objectifs de l’action envisagée ne peuvent pas être réalisés de manière suffisante par les États membres et peuvent donc, en raison des dimensions ou des effets de l’action envisagée, être mieux réalisés au niveau communautaire. L’action de la Communauté n’excède pas ce qui est nécessaire pour atteindre les objectifs du présent Traité.

[6]          Almeno 9 Paesi secondo i trattati europei.

[7]          GAFAT: Google, Apple, Facebook, Amazon, Twitter

[8]          Articoli 105 e 106 (ex 85 e 86) del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).

[9]          I Paesi dei Balcani occidentali ufficialmente candidati sono il Montenegro, la Serbia, l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (FYROM) e l'Albania. La Bosnia-Erzegovina e il Kosovo sono paesi candidati potenziali o hanno presentato domanda di adesione.

[10]         L'adesione di un Paese all'Unione europea è soggetta a determinati criteri definiti dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993:

  1. La presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze;
  2. Un'economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alle forze di mercato e alle pressioni competitive all'interno dell'UE;
  3. La capacità di assumersi gli obblighi derivanti dall'adesione, compresa la capacità di attuare efficacemente le regole, gli standard e le politiche che costituiscono il corpo del diritto dell'UE (l'acquis comunitario) e di abbracciare gli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria.

[11]         L’article 2 dispose : «L’Union est fondée sur les valeurs de respect de la dignité humaine, de liberté, de démocratie, d’égalité, de l’État de droit, ainsi que de respect des droits de l’homme, y compris des droits des personnes appartenant à des minorités. Ces valeurs sont communes aux États membres dans une société caractérisée par le pluralisme, la non-discrimination, la tolérance, la justice, la solidarité et l’égalité entre les femmes et les hommes.»

it_ITItaliano